È passata una vita da quando ho pubblicato l’ultimo post qui.

Letteralmente una vita, dato che nel frattempo è nata mia figlia, e piano piano sono nata nuovamente anch’io.

Non mi riferisco solo al discorso maternità, del trovarmi a che fare con un nuovo ruolo e nuove responsabilità. Parlo proprio di me a tutto tondo, e soprattutto come professionista.

Il 2021 è stato un anno spartiacque, o forse sarebbe meglio dire spezza-ossa. Come se avessi preso in pieno un muro con un frontale, mi son ritrovata ammaccata, disorientata e – non lo nascondo – con parecchia voglia di chiudere tutto, arrivederci e grazie, mi cerco un lavoro da dipendente e mi siedo in un angolo a leccarmi le ferite.

Però che rabbia finire così dopo tutto questo tempo e le tante cose belle fatte. Nessun dubbio sulle cose belle.
Ma ti è mai capitato di vedere che tutte quelle cose belle, anche bellissime, che hai fatto e vissuto rimangono tali ma non ti rispecchiano più?

A me effettivamente è accaduto questo. 

Dopo tanto tempo a fare sempre le stesse cose, sempre nello stesso modo, quasi col pilota automatico, avevo necessità di innamorarmi di nuovo, di altro o di ciò che nel tempo avevo lasciato a prendere polvere in un angolino.
E quindi in questi mesi ho messo in pausa la cosa più bella che avessi fatto fino a quel momento: lo shop.

Mentre lo shop rimaneva aperto col fuori-tutto in attesa di capire il da farsi, ho sperimentato cose nuove sia online che offline. Ho ripreso in mano vecchie passioni come i video e le fotografie, ho disegnato meno, molto meno o quasi niente, mi sono messa a ricamare, cucire, incollare, cucinare dolcetti colorati indossando tutti gli abiti a pois del mio armadio. Mi sono divertita! 

Ma ho anche pianto tanto, tantissimo, dietro le quinte. Mi dicevo “Sì ok, ti stai divertendo, stai togliendo la polvere dalla superficie, ma dentro all’armadio quand’è che ci guardi?”

Ho continuato così per mesi, decidendo che non voglio smettere di divertirmi ma non voglio nemmeno più essere legata troppo stretta a ciò che è stato.

Finché a un certo punto mi sono riconosciuta nuova, nello specchio.
Talmente tanto che a quel punto non ho avuto paura di riaprire le ante degli armadi dove avevo sistemato gli ultimi prodotti ancora invenduti.

Serenamente ho deciso che quei prodotti non torneranno più.

Le ultime tazze troveranno prima o poi una casa, ma non le rifarò.
Gli ultimi sottobicchieri partiranno a rallegrare nuove feste, ma non li rifarò.
E gli ultimi bloc notes raggiungeranno altre scrivanie, ma non li rifarò.
E così per tutto quello che ancora c’è sullo shop: poche cose, ancora belle (e che puoi ancora comprare fino al loro esaurimento, ancora a prezzi scontatissimi).

Svuoto tutto, per fare spazio, materiale e immateriale.
Tutti questi prodotti rimarranno sempre cose belle nel quadro completo della “storia di LaughLau”. 

(Continua…)